Cari lettrici/lettori,
il collega, Gabriele Pepe (Avvocato del Foro di Roma e ricercatore a t.d. in Diritto Amministrativo presso l'Università degli Studi G. Marconi ed autore di Pubblicazioni sulla Rivista Giustizia Amministrativa) mi ha segnalato un suo lavoro monografico, dal titolo "Principi generali dell'ordinamento comunitario e attività amministrativa", ed ha deciso di metterlo gratuitamente a disposizione. Potete scaricarlo quindi a questo link.
Lo ringrazio vivamente.
Di seguito un breve passaggio della sua opera.
A presto.
FF
GABRIELE
PEPE,
Principi generali dell'ordinamento
comunitario e attività amministrativa,
Eurilink[1],
2012 pp. 412
"Il Terzo millennio si apre con la
consapevolezza del nuovo che avanza. Un rinnovato scenario, multiforme e
globale, si dischiude agli occhi dell’osservatore che, disorientato dalla
perdita degli idola fori e delle
consuete certezze, vaga senza meta alla ricerca di affidabili coordinate di
riferimento. Il mondo del diritto, non più arroccato nella propria
autoreferenzialità, si apre inesorabilmente ai bisogni e ai dicta della società e dell’economia, in
un processo di rivisitazione di schemi, metodi e tecniche di analisi. Il mito
positivistico della centralità della legge e della primazia dell’istituzione
statale crollano di schianto sotto le pressioni interne delle autonomie locali
ed esterne dei nuovi attori della scena internazionale. Il diritto scritto, di
matrice positivistica è, oggi, incalzato e ridimensionato sempre più dal
diritto giurisprudenziale, un diritto nuovo, casistico e in perenne mutamento
che sospinge il giurista alla ridefinizione delle tecniche interpretative del
passato. Il volume evidenzia come nell'odierno scenario delle fonti vengano a
collocarsi i principi dell'ordinamento comunitario forgiati in sede pretoria dalla
Corte di giustizia. Tali principi nel corso dei decenni si sono infiltrati, con
imprevedibile capillarità, nei sistemi giuridici nazionali, conformandone in
via diretta o riflessa i principali istituti. Gli ordinamenti domestici, oltre
a venir fertilizzati dall’alto, tendono ad aprirsi orizzontalmente irradiando
in ciascuno gli elementi dell’altro. Attraverso questo osmotico circuito di
integrazione si costruisce tra gli Stati e negli Stati d'Europa una cultura comune
in un ambiente sempre più unitario e multilivello alla cui formazione i
principi comunitari hanno offerto e tuttora offrono un contributo significativo.
I principi dell'ordinamento comunitario determinano, in special modo, una
rivoluzione copernicana nell'area del diritto pubblico degli Stati membri. In
particolare il diritto amministrativo, una volta sganciato dalla produzione e
dal controllo statale, si europeizza e globalizza oltre i confini, aprendosi a
fenomeni di ibridazione e contaminazione. Obiettivo della ricerca è evidenziare
come nell'ordinamento italiano l'azione dei pubblici poteri amministrativi abbia
subito dall'influenza dei principi europei un’intensa e capillare democratizzazione, attraverso la
valorizzazione dei diritti e delle libertà dell'individuo. L’apertura del procedimento
alle istanze partecipative dei destinatari comporta, in una prospettiva di open government, una dequotazione dei
principi di autorità e dell'ormai tramontato mito della presunzione di
legittimità dell’atto amministrativo, retaggi storici di un autoritarismo ormai
consumato dalla storia. L’agere publicum
viene plasmato in profondità dai principi comunitari di certezza del diritto, di
proporzionalità, di tutela del legittimo affidamento, del giusto procedimento, di
effettività della tutela giurisdizionale; principi che spostano il baricentro
dell'azione amministrativa dall'autorità alla libertà, dall'unilateralità alla
consensualità, dalla gerarchia alla paritarietà. Il procedimento è ormai il
luogo della rinnovata centralità del cittadino, con le sue libertà, i suoi
diritti, le sue pretese. L'amministrazione intesa come servizio è oggi
definitivamente orientata al soddisfacimento delle istanze dei consociati. Il
diritto comunitario e i suoi principi assumono, pertanto, le forme di un
diritto magmatico che avvolge gli ordinamenti nazionali, insinuandosi nelle
pieghe della sovranità statale e alterando i tratti sia del procedimento sia
del processo amministrativo. In definitiva il giurista del XXI sec. non può più
trincerarsi nelle certezze del passato ma, liberandosi di ogni forma di
provincialismo giuridico, deve acquisire consapevolezza del ruolo centrale dei
principi comunitari quale nuovo parametro di legittimità dell’azione di tutti i
pubblici poteri, europei e nazionali, legislativi e amministrativi".
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