mercoledì 6 marzo 2013

"Principi generali dell'ordinamento comunitario e attività amministrativa" di Gabriele Pepe: un eccellente lavoro monografico "free-book".




Cari lettrici/lettori,

il collega, Gabriele Pepe (Avvocato del Foro di Roma e ricercatore a t.d. in Diritto Amministrativo presso l'Università degli Studi G. Marconi ed autore di Pubblicazioni sulla Rivista Giustizia Amministrativa) mi ha segnalato un suo lavoro monografico, dal titolo "Principi generali dell'ordinamento comunitario e attività amministrativa", ed ha deciso di metterlo gratuitamente a disposizione. Potete scaricarlo quindi a questo link.
Lo ringrazio vivamente.
Di seguito un breve passaggio della sua opera.
A presto.

FF


GABRIELE PEPE,
Principi generali dell'ordinamento comunitario e attività amministrativa
Eurilink[1], 2012 pp. 412

"Il Terzo millennio si apre con la consapevolezza del nuovo che avanza. Un rinnovato scenario, multiforme e globale, si dischiude agli occhi dell’osservatore che, disorientato dalla perdita degli idola fori e delle consuete certezze, vaga senza meta alla ricerca di affidabili coordinate di riferimento. Il mondo del diritto, non più arroccato nella propria autoreferenzialità, si apre inesorabilmente ai bisogni e ai dicta della società e dell’economia, in un processo di rivisitazione di schemi, metodi e tecniche di analisi. Il mito positivistico della centralità della legge e della primazia dell’istituzione statale crollano di schianto sotto le pressioni interne delle autonomie locali ed esterne dei nuovi attori della scena internazionale. Il diritto scritto, di matrice positivistica è, oggi, incalzato e ridimensionato sempre più dal diritto giurisprudenziale, un diritto nuovo, casistico e in perenne mutamento che sospinge il giurista alla ridefinizione delle tecniche interpretative del passato. Il volume evidenzia come nell'odierno scenario delle fonti vengano a collocarsi i principi dell'ordinamento comunitario forgiati in sede pretoria dalla Corte di giustizia. Tali principi nel corso dei decenni si sono infiltrati, con imprevedibile capillarità, nei sistemi giuridici nazionali, conformandone in via diretta o riflessa i principali istituti. Gli ordinamenti domestici, oltre a venir fertilizzati dall’alto, tendono ad aprirsi orizzontalmente irradiando in ciascuno gli elementi dell’altro. Attraverso questo osmotico circuito di integrazione si costruisce tra gli Stati e negli Stati d'Europa una cultura comune in un ambiente sempre più unitario e multilivello alla cui formazione i principi comunitari hanno offerto e tuttora offrono un contributo significativo. I principi dell'ordinamento comunitario determinano, in special modo, una rivoluzione copernicana nell'area del diritto pubblico degli Stati membri. In particolare il diritto amministrativo, una volta sganciato dalla produzione e dal controllo statale, si europeizza e globalizza oltre i confini, aprendosi a fenomeni di ibridazione e contaminazione. Obiettivo della ricerca è evidenziare come nell'ordinamento italiano l'azione dei pubblici poteri amministrativi abbia subito dall'influenza dei principi europei un’intensa e capillare democratizzazione, attraverso la valorizzazione dei diritti e delle libertà dell'individuo. L’apertura del procedimento alle istanze partecipative dei destinatari comporta, in una prospettiva di open government, una dequotazione dei principi di autorità e dell'ormai tramontato mito della presunzione di legittimità dell’atto amministrativo, retaggi storici di un autoritarismo ormai consumato dalla storia. L’agere publicum viene plasmato in profondità dai principi comunitari di certezza del diritto, di proporzionalità, di tutela del legittimo affidamento, del giusto procedimento, di effettività della tutela giurisdizionale; principi che spostano il baricentro dell'azione amministrativa dall'autorità alla libertà, dall'unilateralità alla consensualità, dalla gerarchia alla paritarietà. Il procedimento è ormai il luogo della rinnovata centralità del cittadino, con le sue libertà, i suoi diritti, le sue pretese. L'amministrazione intesa come servizio è oggi definitivamente orientata al soddisfacimento delle istanze dei consociati. Il diritto comunitario e i suoi principi assumono, pertanto, le forme di un diritto magmatico che avvolge gli ordinamenti nazionali, insinuandosi nelle pieghe della sovranità statale e alterando i tratti sia del procedimento sia del processo amministrativo. In definitiva il giurista del XXI sec. non può più trincerarsi nelle certezze del passato ma, liberandosi di ogni forma di provincialismo giuridico, deve acquisire consapevolezza del ruolo centrale dei principi comunitari quale nuovo parametro di legittimità dell’azione di tutti i pubblici poteri, europei e nazionali, legislativi e amministrativi".





[1] Eurilink Edizioni Srl, Via Nomentana 335, 00162 Roma.

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