PROCESSO & OTTEMPERANZA:
i decreti non opposti di condanna
all'equa riparazione
sono ricorribili al T.A.R.
per la relativa ottemperanza
(T.A.R. Lazio, Roma, Sez. I,
sentenza 29 aprile 2015, n. 6208)
All'inaugurazione dell'anno giudiziario del T.A.R.
Lazio, Roma, il Pres. Luigi Tosti ha stigmatizzato le inefficienze
"burocratiche" di altri plessi giurisdizionali (tipico il caso di
specie), che inevitabilmente si riversano sul ruolo (R.G.) del Giudice
amministrativo, bloccando risorse materiali e personali che ben potrebbero
esser più proficuamente impiegate (v. abbattimento arretrato).
Poi parliamo (noi giuristi...) di "pluralità
delle giurisdizioni", della relativo fondamento costituzionale,
dei lavori della Costituente, degli altri ordinamenti europei, dei supremi
principi etc.
Sì, tutto bello e corretto, ma non si vede come in
concreto il "valzer delle giurisdizioni" a fronte di un'unica
fattispecie, porta ad esigenze, problematiche e rimedi che impongono
un'ottica che sempre più abbia una visione d'insieme, quindi, che si basi su
"unità della giurisdizione" (in senso atecnico
ovviamente)?
Massima
Ai sensi dell’art. 112, comma 2, lett. c, il ricorso
per l’ottemperanza innanzi al giudice amministrativo è esperibile anche nei
confronti dei decreti non opposti di condanna all’equa riparazione previsti
dall’art. 3, l. 24 marzo 2001, n. 89 (c.d. legge Pinto), avendo essi natura
decisoria su diritti soggettivi e idoneità ad assumere valore ed efficacia di
giudicato e, quindi, anche per il capo degli stessi decreti che condanna alle
spese e agli onorari del giudizio.
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