5 febbraio 2013 - Corte dei conti - Aula Sezioni Riunite
Inaugurazione anno giudiziario 2013
Alla presenza delle più alte cariche istituzionali il giorno 5 febbraio 2013 alle ore 11,00 nell'aula delle Sezioni riunite si è tenuta la cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario 2013. Il Presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, ha svolto la relazione sull'attività della Corte dei conti nel 2012. Sono seguiti gli interventi del Procuratore Generale della Corte dei conti Salvatore Nottola e di un rappresentante del Consiglio nazionale forense. Questo è il link: Sito ufficiale della Corte dei Conti.
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6. Con riguardo,
invece, alle misure per combattere la corruzione politica ed amministrativa, emblematiche, sotto
diversi profili, risultano alcune
disposizioni contenute nella legge 6 novembre 2012, n. 190.
E’ da tempo che si è avuto modo di rilevare che la corruzione è divenuta
da fenomeno burocratico/pulviscolare, fenomeno politico–
amministrativo-sistemico. La risposta, pertanto, non può essere di soli puntuali,
limitati, interventi - circoscritti, per
di più, su singole norme del codice penale - ma la risposta deve essere articolata ed anch’essa
sistemica.
Inoltre, la
metamorfosi del fenomeno criminale della corruzione ha comportato un significativo mutamento della natura
del disvalore dei fatti di corruzione e
del bene giuridico offeso.
In particolare,
la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e
una rarefazione del contenuto di
disvalore dei singoli comportamenti di corruzione. In effetti, la corruzione sistemica, oltre al prestigio,
all'imparzialità e al buon andamento
della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle Pubbliche Amministrazioni,
e, dall’altro – come più volte la Corte
ha evidenziato - l’economia della Nazione.
Da qui,
l’importanza della parte amministrativa della legge 190/2012 che assume la portata di una riforma delle
pubbliche amministrazioni ai fini della
prevenzione e della lotta alla corruzione, riforma che attende ora la sua prova più difficile, quella della sua
realizzazione.
Questa richiede
intima convinzione di fondo, conoscenza delle
pubbliche amministrazioni nei loro vari livelli e nelle loro variegate
conformazioni, fino a quelle più insidiose aventi un’ambigua e sovente ingiustificata forma privatistica; consapevolezza
dei contesti, anche economico-finanziari
nei quali esse operano; volontà e capacità di
incidere, lasciando al giudice penale - nonché al giudice contabile
nella sua specifica sfera - l’opera, auspicabilmente sempre più
eventuale, di chiusura del sistema. [...]".
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