MEDIAZIONE E P.A.:
un difficile rapporto
che ha superato il giudizio di "tabù"
(Intervento dell' Avv. Andrea Giordano,
"V Forum Nazionale dei Mediatori",
Roma 28.06.2013).
Carissimi followers,
Vi riporto (per la prima volta sul blog) un video dell'amico, collega e collaboratore de L'Amministrativista 2.0, Andrea Giordano su "Mediazione e P.A.", registrato durante il "Forum Nazionale dei Mediatori" degl giugno scorso, sulla cui originalità non mi dilungo (basta vederlo ed ascoltarlo soprattutto: dura meno di 12 minuti).
Al di là delle posizioni che ognuno di noi ha sulla mediazione, gli spunti offerti dal predetto intervento sono, a mio modesto parere, di un valore scientifico non comune: si parte dalla tradizionale "ritrosia" della dottrina (Cammeo uber alles) e del legislatore a concepire la possibilità stessa di una "mediazione" tra P.A. e cittadino.
Da una parte la mediazione era vista, difatti, come come istituto del tutto similare alla transazione (e l'interesse pubblico deve esser sempre perseguito perché sovraordinato a quello privato; da qui l'imperatività del provvedimento) od all'arbitrato (ossia ad un meccanismo centripeto che sposta la riserva di amministrazione ad un soggetto terzo, per giunta privato).
Il processo di privatizzazione e liberalizzazione che ha investito (anche) il diritto amministrativo, ha reso "concepibile l'inconcepibile".
Esempi si trovano disseminati in tutta la disciplina positiva, dal procedimento (vd. artt. 11 e 15 della L. n. 241/1990 ed alle relative applicazioni "speciali" degli "accordi di programma" di cui all'art. 34 T.U.E.L. o all'accordo bonario in materia espropriativa), al processo (v.d preavviso di ricorso giurisdizionale in materia d'appalti ex 243-bis del D.Lgs. n. 163/06).
Non vi dico altro altrimenti non ascoltate l'intervento...
Comunque non solo in diplomazia, ma anche nel diritto (amministrativo e non solo) la "forma spesso è sostanza": l'Avv. Andrea Giordano non espone soltanto concetti originali, dimostrando una vasta ed analitica preparazione, ma li espone "bene". Per usare un termine un po' desueto, con facondia.
Grazie Andrea.
FF
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