giovedì 19 dicembre 2013

CULTURA: "vademecum" sull'accento: quando indicarlo e dove pronunciarlo


CULTURA:
Vademecum sull'accento:
quando indicarlo e dove pronunciarlo


USO DELL'ACCENTO
Quando ci vuole e quando no
Quando si parla, l'accento si fa sentire in tutte le parole, perché tutte lo hanno, tranne rarissime eccezioni. Quando si scrive, non sempre c'è bisogno di segnare l'accento, anzi: i casi in cui è obbligatorio indicarlo sono pochi. Noi, desiderosi di cavarvi da ogni impiccio, ve li indichiamo tutti. Nello scritto, l'accento va segnato:
  • nelle parole tronche (cioè accentate alla fine) con più di una sillaba: La servitù emigrò in Perù;
  • nelle seguenti parole formate da una sola sillaba: dà, dì, è, là, lì, né, sé, sì, tè, ciò, già, giù, più, può, scià. Ma attenzione: le prime nove parole di questa lista hanno dei corrispettivi che vanno scritti senza accento. In particolare, 
l'accento va messo su...l'accento non va messo su...
 dà (verbo dare): Mi  fastidioda (preposizione): Vengo da Bari
dì (il giorno): La sera del  di festadi (preposizione): È amico di Marco
è (verbo essere): È stanca(congiunzione): coltelli forchette
là (avverbio di luogo): vai la (articolo o pronome): La pizza, lamangi?
lì (avverbio di luogo): Rimani li (pronome): Non li vedo
 (congiunzione negativa):  carne pescene (avverbio o pronome): Me ne vado; te ne importa?
 (pronome): Chi fa da  fa per trese (congiunzione): Se torni, avvisami
sì (affermazione): , mi piacesi (pronome): Marzia non si sopporta
 (la bevanda): Una tazza di te (pronome): Dico a te!
In tutte le altre parole di una sillaba l'accento non va segnato.

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