lunedì 3 giugno 2013

RECENSIONI: "Lo scioglimento degli Enti locali", di Nicola Posteraro & altri (con introduzione del Prof. Renato Rolli).


RECENSIONI: 
"Lo scioglimento degli Enti locali", 
di Nicola Posteraro & altri 
(con introduzione del Prof. Renato Rolli).

Cari aficionados (e non) del blog,

vi riporto l'Introduzione di un'opera collettanea di un gruppo di giovani giuristi diretti dal Prof. Renato Rolli (Università della Calabria) su un tema sempre più attuale: lo scioglimento del Enti locali
Chi non ha sentito parlare di "scioglimento del Comune per i filtrazione mafiosa o di "commissariamento per dissesto finanziario" di un Ente Locale?
Ecco, quest'opera offre l'opportunità di un approfondimento in materia.
Confesso di non averla letta: ma sono giovani giuristi come me e condividono la stessa passione per il Diritto amministrativo. Questo mi basta per "presentarveli"...
Il link con  le informazioni e l'Indice dell'opera scaricabile lo trovate qui.
Qui sotto vi riporto l'Introduzione.
A presto.

FF



Lo scioglimento degli enti locali
Una introduzione
Renato Rolli (a cura di)
Contributi: di Andrea Borsani, Francesco Carnovale, Ubaldo Comite, Diego D’Amico, Angela Luna Guagliano, Caludia Parise, Giancarlo Pompilio, Nicola Posteraro, Valerio Zicaro


"Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita".
Enrico Berlinguer

L’idea di trattare di un tema caldo (ma assai in voga) quale quello dello scioglimento degli enti locali è nata a seguito (e si potrebbe dire, a causa) degli accadimenti che hanno sconvolto le realtà locali della Calabria moderna; luoghi in cui, a fronte di motivazioni a volte evidentemente spiacevoli, si è concretamente proceduto con lo scioglimento della compagine assembleare.
L’opera è rivolta ad un pubblico di tecnici del diritto, sicuramente; ma anche a quanti, sconvolti negativamente dal verificarsi di certe vicende incresciose, vogliano accostarsi al mondo reale (perché parte integrante di esso) con l’interesse d’un apprendista giurista; dunque vogliano legittimamente capire quali siano i meccanismi (a volte complicati, invero, sebbene necessari) che popolano il dietro le quinte di uno spettacolo reale e, purtroppo, sempre più comune.
Lo scritto è frutto dello studio condotto da cultori delle discipline trattate provenienti da differenti estrazioni professionali. Uno studio, in realtà, evidentemente intralciato dalla esiguità del materiale bibliografico esistente in letteratura scientifica; e, dunque, ancora di più meditato in vista di ulteriori (dovuti) approfondimenti.
“Inevitabilmente”, scrive il professore Renato Rolli, curatore, nella prefazione al testo, “il tema dello scioglimento degli enti locali (e delle cause che lo provocano) può inscriversi nel solco di uno studio volto alla comprensione di intrecci infausti, e delle relazioni perniciose tra amministrazione e gestione delle risorse, nonché tra amministrazione locale e criminalità organizzata”.
Il volume, volutamente introduttivo, dunque sommario, si propone di analizzare l’istituto dello scioglimento in un modo che non sia meramente accademico, ma che involga anche aspetti di quotidianità tramite l’analisi della casistica specifica. In esso si tratta delle cause (ordinarie e straordinarie) che la legge prevede tassativamente come atte a, quando concretizzatesi, provocare l’avveramento di una simile necessità.
L’analisi è calata in un ragionamento giuridico di ampio respiro: accanto alla dottrina più rilevante sul punto, infatti, si commenta anche la giurisprudenza più recente; e si contempera, così, l’esigenza di applicazione pedissequa della norma positiva con quella della sistematica interpretazione.
Ci si domanda quali siano i rapporti sussistenti tra la normativa di riferimento e l’impianto garantistico approntato dalla nostra Costituzione; e si arriva a sottolineare l’importanza dell’istituto inquadrandolo come rimedio concreto capace di garantire al cittadino, dunque alla collettività tutta, la tutela del momento democratico nel mentre della propria vita quotidiana.
Nella trattazione, dopo l’esame della nozione giuridica di controllo, ed un breve excursus storico sulla sua importanza all’interno dell’organizzazione interna degli enti locali, si propone uno studio dettagliato delle misure in qualche modo sanzionatorio-repressive apprestate dall’ordinamento (più precisamente dal Testo Unico degli Enti Locali).
Si sottolinea come l’istituto del controllo, inteso come momento necessario e antecedente alla decisione di procedere con l’eventuale scioglimento dell’organo assembleare, sia da sempre stato inserito all’interno della realtà degli enti locali; e di come, anzi, all’inizio esso sia nato e stato immesso in quelle realtà proprio per limitarne autonomia e libertà di scelta, così incidendo chiaramente su aspetti di democraticità e tutela effettiva dei cittadini.
Oggi, a fronte della rinomata indipendenza che viene riconosciuta agli enti locali in quanto portatori di istanze collettive degne di tutela, l’istituto del controllo ha perso la sua intangibilità e sacra importanza; ma rimane comunque sempre utile nei casi in cui, come quello in esame, si debba procedere con un procedimento delicato, capace di sconvolgere gli assetti e gli equilibri di una società che, invero, all’organo fiduciario da essa stessa precedentemente scelto chiaramente si affida.
La politica è a servizio del cittadino; ma cosa fa il nostro ordinamento per far sì che, a livello locale, questa asserzione possa concretamente trovare accoglimento pieno? E, soprattutto, come s’intreccia la disciplina dello scioglimento con la tutela costituzionale che l’ordinamento giuridico in sé riconosce al singolo ontologicamente e assiologicamente inteso?
Si tratta dei casi in cui vi sia un contrasto ordinamentale (dunque si sostanzi il compimento di atti contrari alla Costituzione, ovvero vi siano delle gravi e persistenti violazioni di legge, ovvero, ancora, si concretizzino dei gravi motivi di ordine pubblico), di quelli in cui si vadano materializzando delle disfunzionalità per cause cd. tipizzate (soprattutto relativamente al bilancio), e, in ultimo, delle ipotesi in cui si debba procedere con lo scioglimento per la presenza delle cd. infiltrazioni mafiose.
Il volume dedica, poi, una parte consistente dell’analisi finale ai casi pratici realmente verificatisi, prendendo in considerazione alcune di quelle realtà calabresi in cui, negli ultimi anni, sono andate concretamente emergendo le necessità urgenti di scioglimento dell’organo assembleare.
La criminalità si insidia nel sistema politico; lo inquina, poi lo sconvolge, dopodiché lo fa proprio e comanda, dominandolo.
La collettività si sente minata da un simile processo di pericoloso sconvolgimento, ed affronta il tema con sfiducia, quasi rassegnata.
Lo scritto si conclude con un intervento economista sulla governance e l’accountability negli enti locali e fa propria, a questo punto, la frase di Paolo Borsellino, con la quale si rivolge alla moltitudine, ma, soprattutto, ai giovani, espressione della futura vita politica del Paese: li sprona, e li invita a prendere contezza del mondo per riuscire a migliorarlo coi fatti. “Parlate della mafia.”, diceva il giudice. “Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali, sui libri. Però parlatene”.

Nicola Posteraro

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