CULTURA & APPALTI:
l'offerta anomala
secondo il Marchese di Vauban
(Parigi, 17 luglio 1693).
Parigi, il 17 luglio del 1693
Eccellenza Ministro della Guerra,
abbiamo opere di costruzioni che trasciniamo da anni
non mai terminate, e che forse terminate non
saranno mai.
Questo succede, Eccellenza, per la confusione causata
dai frequenti ribassi che si apportano nelle
opere Vostre, perché va certo che tutte le rotture di contratti, così come
i mancamenti di parola e il ripetersi
degli appalti ad altro non servono che ad attirarVi, quali Impresari, tutti i
miserabili che non sanno dove batter del
capo ed i bricconi e gli ignoranti, facendo al tempo medesimo fuggire da
Voi quanti hanno i mezzi e la capacità
di condurre un’impresa.
E dirò,
inoltre, che tali ribassi ritardano e rincarano considerevolmente i lavori, i
quali ognora più scadenti diverranno.
E dirò pure
che le economie realizzate con tali ribassi e sconti cotanto accanitamente
ricercati, saranno immaginarie, giacché
similmente avviene per un Impresario che perde, quanto per un individuo che s’annoia: s’attacca egli a
tutto ciò che può, ed attaccarsi a tutto ciò che si può, in materia di costruzioni, significa non pagare
i mercanti che forniscono i materiali, compensare malamente i propri operai, imbrogliare quanta
più gente si può, avere la mano d’opera più scadente, come quella che a minor prezzo si dona,
adoperare i materiali peggiori, trovare cavilli in ogni cosa e leggere la vita ora di questo ora di quello.
Ecco dunque
quanto basta, Eccellenza, perché vediate l’errore di questo Vostro
sistema; abbandonatelo quindi in nome di
Dio; ristabilite la fiducia, pagate il giusto prezzo dei lavori, non rifiutate un onesto compenso ad un
imprenditore che compirà il suo dovere.
Sarà sempre
questo l’affare migliore che Voi potrete fare.
Architetto
Marchese di Vauban
Nessun commento:
Posta un commento