PROCESSO:
esecuzione e cognizione nel processo d'ottemperanza
esecuzione e cognizione nel processo d'ottemperanza
Vincenzo Lopilato
Sommario.
1. Premessa. 2. Azione di annullamento, potere
discrezionale e regime giuridico dell’attività dell’amministrazione successiva
al giudicato. 2.1. Segue: regime giuridico degli atti del
commissario. 3. Azione di annullamento, azione di adempimento,
potere vincolato ed esclusività del giudizio di ottemperanza. 4. Azione
di accertamento e azione di nullità: cenni. 5. Azione avverso
il silenzio, obbligo di provvedere e natura degli atti del commissario ad
acta. 6. Azione di risarcimento del danno e giudizio di
ottemperanza. 7. La natura giuridica del giudizio di
ottemperanza. 8. Conclusioni.
1.
Premessa.
La
questione di cui intendo occuparmi attiene al rapporto tra esecuzione e
cognizione nel giudizio di ottemperanza[2].
L’individuazione
delle modalità di regolazione del predetto rapporto – fermo restando la
imprescindibile valutazione delle fattispecie concrete – deve avere presente,
quale criterio di analisi, la tipologia di azione di cognizione esercitata e,
nell’ambito di talune azioni, della natura del potere pubblico e del vizio
fatto valere.
Questa
indagine è finalizzata a valutare anche quale sia, dopo il codice, la natura
del giudizio di ottemperanza. L’esatta qualificazione giuridica di tale
giudizio non costituisce una questione meramente teorica: essa, a sua volta, è
funzionale ad interpretare le norme del codice stesso che presentano un
contenuto di non univoca lettura.
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