venerdì 11 gennaio 2013

PROCESSO: esecuzione e cognizione nel giudizio di ottemperanza - Cons. Vincenzo Lopillato (dicembre 2012).



PROCESSO:
esecuzione e cognizione nel processo d'ottemperanza
Vincenzo Lopilato


Sommario. 1. Premessa. 2. Azione di annullamento, potere discrezionale e regime giuridico dell’attività dell’amministrazione successiva al giudicato. 2.1. Segue: regime giuridico degli atti del commissario. 3. Azione di annullamento, azione di adempimento, potere vincolato ed esclusività del giudizio di ottemperanza. 4. Azione di accertamento e azione di nullità: cenni. 5. Azione avverso il silenzio, obbligo di provvedere e natura degli atti del commissario ad acta. 6. Azione di risarcimento del danno e giudizio di ottemperanza. 7. La natura giuridica del giudizio di ottemperanza. 8. Conclusioni.

1. Premessa.
La questione di cui intendo occuparmi attiene al rapporto tra esecuzione e cognizione nel giudizio di ottemperanza[2].
L’individuazione delle modalità di regolazione del predetto rapporto – fermo restando la imprescindibile valutazione delle fattispecie concrete – deve avere presente, quale criterio di analisi, la tipologia di azione di cognizione esercitata e, nell’ambito di talune azioni, della natura del potere pubblico e del vizio fatto valere.
Questa indagine è finalizzata a valutare anche quale sia, dopo il codice, la natura del giudizio di ottemperanza. L’esatta qualificazione giuridica di tale giudizio non costituisce una questione meramente teorica: essa, a sua volta, è funzionale ad interpretare le norme del codice stesso che presentano un contenuto di non univoca lettura.

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